Le cheminement intérieur de Marthe Robin est dévoilé grâce à la publication de son "Journal". Découvrez-le en ligne...
Una grande mistica francese
La grande grazia di unione mistica del 1928: una luce nella notte
Durante la missione parrocchiale predicata a Châteauneuf, alla fine dell’anno 1928, Marthe riceve una grazia di unione mistica, che provoca una svolta decisiva nella sua esistenza. Il 22 gennaio 1930 scrive nel suo Diario: “Dopo anni di angoscia, di peccati, di prove fisiche e morali, ho osato, ho scelto Cristo Gesù”.
Nella storia della Chiesa, le missioni parrocchiali hanno rappresentato un elemento a volte decisivo per convertire o riconvertire le parrocchie. I parroci facevano venire dei predicatori detti “straordinari” per la durata di qualche settimana.
Nel novembre del 1928 ebbe luogo a Châteauneuf-de-Galaure, sulla richiesta di padre Faure, parroco della parrocchia, una missione predicata da due Cappuccini di Lione. Secondo la testimonianza del parroco, non fu un grande successo: “Qualche raro ritorno (alla pratica religiosa, ndr) ma per la maggior parte senza perseveranza”. Salvo per Marthe…
Incontro con un padre cappuccino
Uno dei predicatori è Padre Marie-Bernard di Marsiglia (Bernard Spagnol, 1883-1943). E’ autore di un’opera su Teresa di Gesù Bambino, Messaggio nuovo. E’ anche conosciuto per la sua devozione ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria. E’ un uomo di fede, ardente, pronto all’evangelizzazione. Non è sempre capace di discernimento, come riconosce lui stesso: era fatto più di forza che di finezza. Nel 1928, però, è l’uomo adatto alla situazione. In parrocchia la sua riuscita era stata limitata, e tuttavia eccolo diventare il canale della grazia presso Marthe Robin.
Nel corso di queste missioni, i religiosi vanno a visitare le famiglie e sono particolarmente attenti ai sofferenti.
Un incontro decisivo
Il lunedì 3 dicembre, padre Marie-Bernard e il suo confratello fanno visita a Marthe. Qualche giorno dopo, Marthe parla di questa visita alla signorina Bonnet, una delle sue amiche:
“Suor Lautru”, dice, “mi ha detto di scrivere un diario, ebbene, l’ho fatto, ma questa settimana ho lasciato una pagina tutta bianca e nessuno saprà quello che mi è successo”.
“Oh, perché?”, le dico io, “le pagine belle non le scrivi? Che giorno hai saltato?”
“Lunedì, mi sono confessata da padre Marie-Bernard, poi, ciò che è successo tra la mia confessione e la mia Comunione resterà pagina bianca che si leggerà in Cielo”.
Qualche giorno dopo, quando io le chiesi se la sua pagina fosse sempre bianca, se la sua umiltà le facesse sempre nascondere quello che era successo, mi disse: “il parroco sa”.
Nel corso di questo visita è accaduto qualcosa nella vita di Marthe, che non sarà più la stessa. Tutto è successo durante la conversazione con padre Marie-Bernard. Poco tempo dopo, Marthe consiglierà alla sua amica Gisèle Boutteville di andare a trovare a Lione padre Marie-Bernard: “Ti capirà… vedi, ora ho un altro orientamento nella vita”.
Lunedì, mi sono confessata da padre Marie-Bernard, poi, ciò che è successo tra la mia confessione e la mia Comunione resterà pagina bianca che si leggerà in Cielo.
L’esempio di Francesco d’Assisi…
Padre Marie-Bernard è dunque stato capace di capirla. Senza dubbio tutto è stato molto semplice. Il padre ha probabilmente riconosciuto e convalidato le grazie mistiche di Marthe. La spiritualità dei Cappuccini riposa sull’esperienza di san Francesco d’Assisi, “conformato” al Cristo: Francesco è stato chiamato a vivere, alla sua maniera, ciò che ha vissuto il Cristo. San Paolo diceva: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”. Francesco d’Assisi è stato, come san Paolo, “invaso” dal Cristo, configurato a Gesù, in maniera tale che ha anche ricevuto nel suo corpo le stigmate della sua Passione. La sofferenza di Francesco, che è stata intensa durante la sua esistenza, è stata trasformata, trasfigurata in amore. Padre Marie-Bernard ha, senza dubbio, detto a Marthe che la sua vocazione era di essere, come Francesco d’Assisi, talmente unita a Gesù che Egli voleva vivere in lei. E’ la grande scelta.
Un’effusione dello Spirito Santo
Illuminata dall’alto, Marthe Robin capisce che questa chiamata è giusta e tutto si mette a posto. Riceve come “un’effusione dello Spirito”, secondo il termine ecclesiale. Lo Spirito Santo si impadronisce di lei e le dona, allo stesso tempo, la sua missione e la forza per realizzarla. Marthe può allora, giustamente, scrivere nel suo Diario:
Più la mia vita sarà sottomessa a Dio e conforme a quella del Redentore, più parteciperò al compimento della sua Opera. Così, unendo all’oblazione della vittima perfetta il mio lavoro oscuro, le mie povere, piccole azioni, le mie preghiere sconosciute agli uomini, tutti i miei sacrifici, tutte le mie sofferenze e le mie immolazioni, e anche la sterilità apparente della mia vita, sono sicura non solo di lavorare per la mia santificazione, ma di donare a Dio un’immensa corona di eletti.
Per aiutarla, padre Marie-Bernard le ha chiesto di non leggere più libri profani e neppure letture religiose ma non concernenti direttamente la vita spirituale. Ha cercato di stabilire una maggiore fiducia tra lei e padre Faure, facendosi garante di Marthe presso il parroco. C’è, allora, un avvenimento che la conferma completamente nella trasformazione che si stava operando in lei e che le da anche i mezzi per avanzare.
Sceglie di offrire la sua sofferenza
Padre Faure ci ha lasciato una testimonianza di quest’avvenimento. Scrive:
“Marthe temeva di essere andata troppo oltre (di essersi sbagliata rispetto alla natura di quest’esperienza mistica, ndr) quando, nella notte dal 4 al 5 dicembre, le apparve Nostro Signore e, dopo averla rassicurata per tre volte, le chiese se acconsentiva a soffrire per la conversione dei peccatori in generale e di Châteauneuf in particolare e, nello stesso tempo, le disse che voleva che io fossi il suo padre spirituale e che ci fosse tra noi un’unione tutta particolare. Ad ogni risposta affermativa sentì e vide un dardo che, ogni volta, penetrava profondamente nel suo cuore. A partire da questo giorno, eccola, dunque, interamente votata a Dio e decisa ad accettare tutte le prove per i poveri peccatori. Solo Nostro Signore saprà ciò che lei ha patito da allora in poi”.
Il 22 janvier 1930, Marthe scrive nel suo Diario:
Dopo anni di angoscia, di peccati, di prove fisiche e morali, ho osato, ho scelto Cristo Gesù.
Dal mensile "Il est Vivant !" – nr. 232 – novembre 2006